lunedì 28 novembre 2011

Sarò sempre tuo padre con Beppe Fiorello e Ana Caterina Morariu martedì e mercoledì su Rai 1

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Martedì 29 e mercoledì 30 novembre alle 21.10 Rai 1 trasmetterà la nuova fiction in due puntate “Sarò sempre tuo padre” con protagonista Beppe Fiorello nella parte di un padre separato dalla moglie interpretata da Ana Caterina Morariu a cui viene a mancare l’affetto del proprio figlio.

Una storia nuova, tratta da un reale fatto di cronaca, incentrata sui traumatici eventi della separazione e del divorzio, non solo dal punto di vista degli affetti e dei sentimenti, ma anche da quello dell’aspetto economico dovuto agli alimenti da pagare al coniuge che hanno portato migliaia di italiani letteralmente sul lastrico, dovendo anche pagare il mutuo in una casa dove non si abita più e accollarsi le spese di un nuovo alloggio, che il più delle volte non si riesce a pagare, compreso il vitto naturalmente.

Ma nonostante tutte le difficoltà, il problema più sentito rimane quello della lontananza dai propri figli, del tempo scarsissimo che molti padri separati hanno a disposizione da trascorrere con i propri figli, per vederli crescere, per sentirsi ancora… i loro papà.

Questo è l’argomento trattato dalla fiction “Sarò sempre tuo padre”, la storia di Antonio, di sua moglie Diana e del loro figlio Andrea, la storia di una caduta rovinosa, ma anche quella della rinascita di un uomo che dopo aver toccato il fondo trova il modo di uscire dal buio per riappropriarsi di quella dignità persa e riconquistare l’affetto del figlio.

Trama delle due puntate:

Antonio e Diana si separano, come capita a tante famiglie. Diana ricomincia a guadagnare i suoi spazi e soprattutto l’autostima che ormai sentiva perduta per colpa di un matrimonio sbagliato.
Antonio invece inizia la difficile vita del separato, con uno stipendio normale che non basta per trovare un luogo dove dormire, risparmiare per pagare il mutuo e gli alimenti alla moglie e al figlio. Inoltre deve cercare di ritrovare una nuova dimensione di vita dopo avere raggiunto una tranquillità realizzata nel focolare domestico.

A poco a poco ma inesorabilmente, Antonio precipita in un vortice oscuro: la sua vita gli appare ormai come un fallimento. Gli manca tanto Andrea, che può vedere solo ogni due fine settimana e gli manca anche Diana, che ama ancora e non riesce a dimenticare.

I mille dubbi che lo assalgono sulle sue capacità di marito e di padre lo gettano in una profonda disperazione, è nervoso e distratto al lavoro, aggressivo con tutti.

In breve tempo viene licenziato e non può più permettersi di pagare gli alimenti a Diana, fatto che innesca una sorta di guerra dei diritti tra carte bollate, ingiunzioni del tribunale e interventi degli avvocati.
Ridotto in questo stato Antonio comincia a perdere colpi anche agli occhi del figlio: appuntamenti mancati, nervosismo, insicurezza, l’impossibilità di pagargli anche una semplice pizza in quelle poche volte in cui riesce a vederlo e il regalo per il suo compleanno che il bambino tanto sognava.

Presto Antonio è costretto a elemosinare i pasti alla mensa della Caritas, dove entra in contatto con un mondo sotterraneo, ma tristemente reale fatto di padri separati che vivono di stipendio e che spesso sono ridotti in rovina.

Sarà proprio insieme ad un piccolo gruppo di nuovi amici che condividono lo stesso problema, che Antonio piano piano riuscirà a risalire la china, trovare un nuovo lavoro e riconquistare l’ammirazione del figlio.
Ma soprattutto troverà, sorprendentemente anche grazie all’aiuto di Diana che capirà di essere stata troppo dura con lui e forse strumentalizzata dal suo cinico avvocato, il modo di stare insieme a suo figlio protestando pubblicamente incatenandosi a un monumento nei pressi del Teatro di Marcello a Roma.

La protesta di Antonio esprime un solo lacerante urlo: toglieteci tutto, ma non i nostri figli. Perché i figli hanno bisogno dell’amore dei propri genitori, ma anche i genitori hanno bisogno di amare i propri figli.
E in quel frangente Diana capirà che anche se non ama più il suo uomo, deve dargli la possibilità di assistere alla crescita di suo figlio, senza limitazioni né limiti di tempo, ma con la libertà dell’amore che lega per sempre genitori e figli.

Interpreti e personaggi: Giuseppe Fiorello (Antonio), Ana Caterina Morariu (Diana), Dario Fiorica (Andrea), Rodolfo Laganà (Gigi), Angelo Orlando (Angelo), Pietro De Silva (Agostino), Augusto Zucchi (Paolo), Augusto Fornari (Ciccio), Edoardo Pesce (Luca), Clotilde Sabatino (Susanna), Milena Miconi (Carlotta), Susanna Smit (Avv. Giusti), Gioia Spaziani (Serena), Alessandro Ruggiero (Tommaso).

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“Sarò sempre tuo padre” Regia Lodovico Gasparini, Sceneggiatura Francesco Asioli, Anna Maria Carli e Salvatore Basile con la collaborazione di Giuseppe Fiorello e Lodovico Gasparini. Aiuto regia Francesco Sperandeo. Direttore della fotografia Blasco Giurato. Costumi Valter Azzini. Montaggio Carla Simoncelli. Casting Adriana Sabatini. Scenografia Giantito Burchiellaro. Direttore di produzione Stefania De Luca. Fonico Davide Magara. Musiche Paolo Vivaldi. Produttore Rai Federica Rossi e Matteo Martone.

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