domenica 1 dicembre 2013

Anna Karenina - Vittoria Puccini protagonista nella miniserie tratta dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj

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Lunedì 2 e martedì 3 dicembre 2013 alle 21.10 su Rai 1 verrà trasmessa la miniserie in due puntate “Anna Karenina”, la storia tratta dai romanzi capolavoro di Lev Tolstoj con protagonista Vittoria Puccini e con Santiago Cabrera nella parte di Aleksej Vronskij. Un cast internazionale per una produzione Rai Fiction e LuxVide.

«Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d'amore quanti cuori. (II, VII; 1960)»

«Accanto ad Anna e Vronskij, che non possono essere felici insieme, vediamo come Levin e Kitty ottengono in fondo con felicità, nonostante qualche dibattito interiore, quello che è negato agli altri due: ma Kitty ha saputo dimenticare Vronskij e, rinunciando a lui, rinunciare agli ideali poetici, ricchi di fascino  e di bellezza esteriore, della sua giovinezza. Rinunciando a questi ideali, Kitty scopre che la realtà, la realtà usuale e consueta, lungi dall’essere meschina e squallida, è assai preziosa e assai bella. E’ questa la realtà di molti personaggi di Tolstoj: la scoperta della realtà e la delizia di scorgere nella realtà qualcosa di prezioso e d’inaspettato, qualcosa che i sogni non contenevano, e che rende possibile la coscienza del proprio essere» Natalia Ginzburg

Vittoria Puccini torna protagonista nella attesissima miniserie tratta dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj. Sullo sfondo di una Russia buia e imperiale di fine Ottocento, una delle più celebri storie d’amore di tutti i tempi. Il tumulto delle passioni e dei sentimenti, la strenua ricerca della felicità, uno stato di grazia dal difficile equilibrio che non risparmia delusioni e grandi sofferenze. Una coproduzione internazionale per la regia di Christian Duguay.

È questa la realtà di molti personaggi di Tolstoj: la scoperta della realtà e la delizia di scorgere nella realtà qualcosa di prezioso e d’inaspettato, qualcosa che i sogni non contenevano, e che rende possibile la coscienza del proprio essere.

La fiction narra una delle più grandi storie d’amore mai scritte, raccontata secondo le intenzioni di Tolstoj. Dopo decine di adattamenti tra schermo cinematografico e televisivo la storia di Anna Karenina viene vista con occhi completamente nuovi e attraverso la rivisitazione di parti del romanzo spesso trascurate.

La storia appassionata di due donne, Anna e Kitty, la tragedia e la realizzazione di una felicità commovente e imperfetta, il sentimento e la ragione, l’amore straordinario e l’amore quotidiano finalmente intrecciati in quel racconto originale e assoluto che è Anna Karenina.

La trama si distende tra diverse coppie in un gioco di simmetrie, equilibri strutturali e contrappesi: Stiva e Dolly, Kitty e Levin, Anna e Vronskij e Anna e Karenin. Tutto gira intorno a queste coppie, ognuna delle quali porta a una riflessione profonda sul concetto di famiglia e del matrimonio, tratteggiando un affresco indelebile sulle verità dell’amore.

Anna Karenina è probabilmente il romanzo più sfruttato dal piccolo e dal grande schermo. Se ne contano decine di versioni. Da quella del 1910, tedesca, la prima in assoluto, a quella con Keira Knightley e Jude Law, diretti da Joe Wright, del 2012. Passando per quelle interpretate da Greta Garbo, Vivian Leigh (la Rossella di Via col Vento) e Sophie Marceau.

Eppure non c’è ancora una versione che si imponga come quella definitiva, a dimostrazione di come il romanzo di Tolstoj sia una miniera di emozioni tanto feconda quanto difficile da restituire in tutta la sua ricchezza.

La storia d’amore fra i due giovani, trattata quasi come una commedia romantica, ha così permesso da un lato di stemperare i toni tragici della vicenda di Anna e, dall’altro, di rendere comprensibili e interessanti i travagli interiori di Levin.

A contrario di quanto larghissima parte degli adattamenti hanno indotto a pensare, Anna Karenina non è in primo luogo un romanzo su una relazione extraconiugale. Sì, è anche questo. Ma è soprattutto un romanzo che esplora se e come sia possibile, per donne e uomini, sposati o meno che siano, essere felici. Anna, purtroppo, non ci riuscì. Kitty, invece, ebbe la fortuna di farcela. E Tolstoj - diversamente da quanto larga parte degli adattamenti ci fanno credere - conclude il romanzo in modo ottimistico: la felicità è fragile, ma alla portata di tutti.

Tratto dalle note di sceneggiatura di Francesco Arlanch.

Una grande produzione internazionale in cui sono state impiegate 2000 comparse; 100 cavalli; 30 carrozze; 50 location, scelte fra i più bei palazzi storici dell’aristocrazia baltica; 1200 costumi; 4 vagoni di un treno completamente ricostruiti e 2 locomotive d’epoca restaurate e poi donate al Museo delle Ferrovie Lituane di Vilnius; 7 tonnellate di neve finta (prima che arrivasse sul set quella vera…); 1 pista di pattinaggio di 700 metri quadri, costruita dalla produzione e donata alla città di Vilnius; 10 gradi centigradi, la temperatura massima che ha accompagnato le 8 settimane di riprese in Lituania e Lettonia; 6 nazionalità diverse per il cast artistico.

Trama prima puntata:

Il palazzo illuminato a festa di una grande famiglia moscovita. La musica penetra in una piccola sala, adiacente all’immenso salone. Qui Kitty Scerbàtskaja (Lou De Laâge), ragazza di una bellezza abbagliante, ma appena sbocciata, e Konstantin Levin (Max von Thun), un giovane proprietario terriero, si trovano l’uno di fronte all’altra. Levin le confessa il suo amore, Kitty è commossa ma qualcosa la trattiene dal rispondere.
All’improvviso da una porta alle spalle di Levin irrompe un affascinante ufficiale, Aleksej Vronskij (Santiago Cabrera), l’uomo che a Mosca tutte le donne da marito vorrebbero sposare. Vedendolo il viso di Kitty cambia improvvisamente, la sua espressione si muta in compassione nei confronti di Levin. “Questo non può essere, mi dispiace”, gli risponde con malcelato imbarazzo. Kitty ha scelto Vronskij ma lui ha scelto un’altra donna: Anna Karenina (Vittoria Puccini).
Anna era appena giunta a Mosca da San Pietroburgo per salvare il matrimonio del fratello Stiva (Pietro Sermonti) con Dolly (Carlotta Natoli), sorella maggiore di Kitty ma dopo aver incontrato Vronskij la sua esistenza non sarà più la stessa. Anna è la moglie di Alekseij Karenin (Benjamin Sadler), un importante uomo politico, corretto e rispettabile da cui lei, però, non si sente amata. Anna ha sempre sperato che il matrimonio combinato potesse divenire un matrimonio d’amore ma suo marito non ha fatto nulla perché avvenisse, troppo preso dal lavoro, dalle convenzioni e dal quieto vivere.
Nel rapporto che nasce lentamente con Vronskij avviene la metamorfosi di Anna Karenina: dopo aver sempre frenato le sue emozioni si lascia travolgere da una passione che la porta ad abbandonare suo marito, sfidando apertamente la società e la mentalità del suo tempo. Sarà costretta a rinunciare anche all’adorato figlio, Serjozha, pur di inseguire quell’amore trovato con Vronskji che le sembra ormai l’unica ragione della sua vita.
Intanto Kitty, dopo l’umiliazione subìta, inizia un percorso di maturazione attraverso una dura esperienza di infermiera in un ospedale militare tedesco e al ritorno a Mosca è pronta per una nuova vita.

Trama seconda puntata:

Vronskji, che ha sedotto Anna quasi per sfida, è ora soggiogato da un amore più grande di lui, che non ha mai conosciuto e per il quale è disposto a rinunciare a tutto: la carriera militare, l’onore in società, le ricchezze della famiglia.
Anche dopo la nascita della piccola Annuska avuta da Vronskji e che l’ha vista rischiare di morire di parto, Anna vive braccata dalla nostalgia di un altrove e di una perfezione che non riesce mai a toccare veramente e che lo stesso Vronskji non riesce a colmare.
E in questo inseguimento si consuma il suo amore travolgente e la sua tragedia. Superata l’opposizione del marito e apparentemente ottenuto tutto ciò per cui ha lottato, Anna rifiuta il divorzio e resta disperata, in preda ai sensi di colpa e alla gelosia immotivata e sempre più ossessiva nei confronti di Vronskij.
Kitty, intanto, trova il coraggio di riannodare la storia con Levin e di sposarlo, anche grazie agli incoraggiamenti di Dolly. Nella quiete del quotidiano i due sposi scoprono il vero amore e, soprattutto nell’assistenza al morente Nikolaj (il fratello maggiore di Levin), comprendono di essere davvero una famiglia. Levin, dopo aver superato le illusioni ideologiche positiviste, si converte infine al cristianesimo attraverso l’esempio della fede semplice di Kitty.
La parabola di Anna invece si spegne violentemente. In un momento particolarmente critico, dopo l’ennesima lite con l’amante, Anna va alla stazione e si suicida buttandosi sotto un treno. Dopo la tragedia Vronskij decide di partire per la guerra, sperando solo di dimenticare...
Karenin e Serjozha sono come mutilati dal dolore, ma c’è con loro la piccola Annuska figlia di Anna e Vronskij e del loro amore impossibile.
Dolly e il marito Stiva continuano a vivere insieme, nonostante le difficoltà della vita familiare.
Kitty e Levin, con la nascita del primo figlio incarnano, oltre le infelicità di ogni famiglia la speranza che non muore.

Interpreti e personaggi: Vittoria Puccini (Anna Karenina), Santiago Cabrera (Aleksej Vronskij), Benjamin Sadler (Aleksej Karenin), Lou De Laage (Kitty Scerbàtskaja), Max Von Thun (Konstantin Levin), Carlotta Natoli (Dolly Scerbàtskaja), Pietro Sermonti (Stiva), Lea Bosco (Betsy), Maria Castro (Varenka), Patricia Vico (Lidia Ivanòvna), Sydne Rome (Principessa Scerbàtskaja) e con Angela Molina nel ruolo della contessa Vrònskaja.

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“Anna Karenina” Soggetto e Sceneggiatura Francesco Arlanch. Story editor Giovanni Capetta e Sabina Marabini. Casting director Barbara Giordani. Casting Germania Cornelia Von Braun. Casting Francia Juliette Menager. Costumi Enrica Biscossi. Key make-up stylist Giancarlo Del Brocco. Key hair stylist Francesco Pegoretti. Scenografia Cosimo Gomez. Direttore della fotografia Fabrizio Lucci. Postproduzione Rosario Ranieri. Montaggio David Yardley. Musiche Antongiulio Frulio. Aiuto regia Sergio Ercolessi. Direttore di produzione Federico Foti. Organizzatore generale Piergiuseppe “Beppe” Serra. Produttore creativo Sara Melodia. Produttore associato Vincenzo Mosca. Produttore esecutivo Daniele Passani. Produttore RAI Fiction Fania Petrocchi. Produttore LuxVide Luca Bernabei. Regia Christian Duguay.

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