sabato 28 dicembre 2013

Un matrimonio - Pupi Avati racconta un grande amore, un viaggio nei grandi sentimenti attraversando le vicende del nostro Paese

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Da domenica 29 dicembre 2013 alle 21.30 su Rai 1 andrà in onda la nuova fiction in sei puntate “Un matrimonio”, una produzione Rai Fiction, prodotta da Antonio Avati per Duea Film. La regia e il soggetto sono di Pupi Avati che firma anche la sceneggiatura con Tommaso Avati e Claudio Piersanti. Con Micaela Ramazzotti e Flavio Parenti nel cast anche Andrea Roncato, Valeria Fabrizi, Katia Ricciarelli nel ruolo di Zia Amabile, Mariella Valentini, Ettore Bassi, Corrado Tedeschi e con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica.

Un grande amore capace di resistere alle intemperie di oltre cinquant’anni di vita insieme. Una storia che inizia nel dopoguerra e che viaggia da Sasso Marconi, a Bologna e Roma, attraversando le vicende del nostro Paese. Nel racconto la forza degli affetti e dei legami familiari nel passare degli anni.

Un viaggio nei grandi sentimenti. Quella che Pupi Avati narra nella serie televisiva, “Un matrimonio” è una storia appassionante, “intima”, che ricostruisce i tasselli delle sue radici, attraverso il racconto non di una famiglia qualunque, ma della sua.

Tutto ha inizio nel 1948, sulle rive del fiume Reno, nel bolognese. Due ragazzi, appartenenti a contesti sociali diversi, si incontrano e subito si innamorano. Lui è Carlo Dagnini (Flavio Parenti), un giovane benestante, figlio di un commerciante scommettitore assiduo alle corse di cavalli; lei è Francesca Osti (Micaela Ramazzotti), una ragazza di umili origini, figlia di un operaio ed ex emigrante. Nonostante la disapprovazione delle rispettive famiglie si fidanzano, si sposano, mettono al mondo due bambini, Angelo e Alberto, scelgono di adottare una bambina paraplegica, Anna Paola, e diventano nonni. Non tutte rose e fiori però. Attraversano insieme mezzo secolo, superando le iniziali difficoltà economiche, le inquietudini dei figli che crescono, le disillusioni e la miopia che la lunga vita a due porta con sé, fino a separarsi. Per poi ritrovarsi, scegliersi di nuovo e stare l’uno accanto all’altra per sempre.

Sullo sfondo della storia, scorrono alcuni eventi della cronaca dell’Italia della seconda metà del Novecento, ricostruita grazie al repertorio delle Teche Rai (l’avvento della tv, per esempio, il referendum sul divorzio, il rapimento di Aldo Moro, la strage di Bologna).

La storia

È il racconto di un amore lungo più di 50 anni. Dal primo incontro nel 1948 alle nozze d’oro nel 2005. I protagonisti sono Carlo Dagnini e Francesca Osti, giovani bolognesi appartenenti a contesti sociali diversi: lui, figlio di un commerciante benestante, assiduo e non fortunato scommettitore alle corse di cavalli; lei, figlia di un operaio dell’Arsenale, ex emigrante e gran donnaiolo.

Nonostante la contrarietà delle rispettive famiglie, Carlo e Francesca, sempre più uniti da un sentimento tenero e ispirato, si fidanzano, si sposano, mettono al mondo due bambini, Angelo e Alberto, scelgono di adottare una bambina paraplegica, Anna Paola, e diventano nonni.

Insieme superano le iniziali difficoltà economiche, i problemi legati alle inquietudini dei figli, le disillusioni e la miopia che la lunga vita a due porta con sé, fino a separarsi. Per poi ritrovarsi, scegliersi di nuovo e stare l’uno accanto all’altra per sempre.

Sullo sfondo della loro storia, scorrono alcuni eventi della cronaca dell’Italia della seconda metà del Novecento, ricostruita grazie al repertorio delle Teche Rai (l’avvento della tv, per esempio, il referendum sul divorzio, il rapimento di Aldo Moro, la strage di Bologna).

Note di regia Pupi Avati

Nove anni fa, il 27 giugno del 2004, mia moglie ed io, abbiamo festeggiato quarant’anni di matrimonio. Al termine della colazione, nel sole della campagna umbra, guardavo incredulo i nostri figli, i tanti nipoti, i miei fratelli, ognuno di loro tassello di un grande insieme che è la nostra famiglia. Com’era stato possibile che quella ragazzina della quale mi innamorai a prima vista, si fosse tradotta nella donna che mi sarebbe stata accanto in un percorso così lungo? Che cosa aveva fatto sì che due esseri umani provenienti da ambiti sociali e culturali così difformi abbiano condiviso gran parte della loro vita? Cosa ci aveva aiutati a superare le tante burrasche? Quale collante aveva fatto sì che una mia fuga o una sua, non si sia conclusa con una definitiva separazione ma sempre con un ritorno? Com’è stato possibile che lei sia diventata l’essere umano che pur nelle quotidiane insofferenze mi è più indispensabile? Quale misterioso intuito mi aveva guidato nel decidere che lei e nessun’altra delle tante ragazze dei tempi della jazz band dovesse essere la donna della mia vita?

È a questa domanda che ho cercato di dare una risposta con un film lungo seicento minuti (definirlo fiction mi pare rinunciatario) che narra la storia di un matrimonio, dal primo momento in cui i due protagonisti della vicenda si incontrano per concludersi con la celebrazione delle nozze d’oro.
Cinquant’anni di vita di una famiglia Bolognese, dal primo dopoguerra al presente.

Oggi le storie televisive o cinematografiche che riguardano la famiglia ne privilegiano le dissonanze. La storia di mezzo secolo del nostro paese narrata attraverso un matrimonio che “regge” è quanto di più controtendenza si possa proporre.

Mi apparve già da quel primo momento in cui la immaginai, nel salutare i miei cari sul cancello di casa mia, un bel pretesto, soprattutto una bella provocazione, così si è insinuata in me l’idea di poterla proporre alla televisione. Non è stato semplice individuare al di là della scrivania chi fosse disposto a entusiasmarsi a una storia così in controtendenza. Sono trascorsi molti anni e poi il miracolo, l’incontro con un gruppo di funzionari di Rai Fiction davvero entusiasti del progetto. È grazie a loro che mi sono trovato nell’opportunità straordinaria di poter recuperare, nella sua sontuosità, gran parte della nostra aneddotica familiare, costringendo zie, cugine, amici a frugare cassetti e bauli in cerca di fotografie, lettere, certificati anagrafici.
Qualunque documento potesse aiutarci a ricostruire una vicenda così ampia. Nello scriverla, senza quella cautela produttiva che mio fratello Antonio avrebbe giustamente auspicato, ci siamo accorti di aver messo in campo ben 259 personaggi. Un cast vastissimo e tutto straordinario.

È infatti ai tantissimi attori che mi hanno accompagnato in questo viaggio emotivamente fantastico che intendo dedicare questa storia. In così tanti anni di cinema non mi era mai capitato di arrivare all’ultimo giorno di riprese percependo in ognuno di loro una commozione così forte. In ognuno di loro l’identificazione con il personaggio che interpretava si era fatta misteriosa, inestricabile. Nel lasciare per l’ultima volta in camerino il loro costume non si sarebbero liberati così facilmente di quella zia Lilliana o di quel nonno Sisto ai quali avevano dato così tanto e dai quali avevano così tanto ricevuto.

Trama Prima puntata
Anna Paola Dagnini, quarantenne psichiatra bolognese, ha organizzato la festa per le nozze
d’oro di Carlo e Francesca, i suoi genitori adottivi.
La cerimonia è il pretesto che le consente d’iniziare a raccontare la storia del matrimonio di suo padre e sua madre, da quando si conobbero, cinquanta anni prima, fino ai nostri giorni. Carlo e Francesca s’incontrano a Sasso Marconi, sulle rive del fiume Reno, nell'estate del 1948. Lei, figlia di operai, s’innamora perdutamente del bello e aristocratico
Carlo Dagnini nonostante la relazione casta e traballante con Joseph, ragazzo svizzero, futuro violinista, in vacanza in Italia. Anche Carlo è impegnato: è infatti fidanzato con l’elegante e ricca Valeria Zabban che lo ospita nella sua villa. Tornati di corsa a Bologna (anche a causa dei disordini legati all’attentato a Togliatti), i due si perdono di vista: Carlo continua a vedere Valeria e Francesca a subire passivamente la corte di Joseph che da
Losanna le scrive lettere d’amore. Il caso vuole che i due si incontrino nuovamente quando Francesca viene assunta come commessa nel negozio di camicie che solo in un secondo momento scopre appartenere al padre di Carlo, Pippo Dagnini. Il rapporto fra loro si stringe quando Pippo Dagnini muore lasciando moglie e figli in un mare di debiti.
Francesca è la sola a rimanere accanto a Carlo. Lo sostiene, lo incoraggia e lo aiuta come può nel difficile passaggio del fallimento della camiceria familiare. La loro vicinanza viene però interrotta da Joseph che arriva a Bologna e la invita a seguirlo a Losanna per farle conoscere sua madre.
Francesca accetta, soprattutto per non deludere le speranze dei suoi genitori, ma alla fine non riesce a mantenere la promessa: lei desidera restare a Bologna per non perdere Carlo. Joseph è costretto così a fare rientro in Svizzera da solo.

Trama Seconda puntata
Il legame tra Francesca e Carlo diventa ancora più stretto quando Medea Dagnini muore, logorata dalla perdita improvvisa del marito al quale era molto legata. Carlo, privato anche dell'affetto materno, con due sorelle e un’anziana zia da mantenere, si rende conto del valore e dell’importanza che Francesca ha nella sua vita: lascia definitivamente Valeria e si fidanza con quella ragazza così diversa, così innamorata di lui. Dopo non molto tempo le chiede di sposarlo. Lei è felice come non era mai stata, anche se teme la reazione della sua famiglia, così differente da quella di Carlo, per ceto e per militanza politica. La madre di Francesca, il padre, di fede socialista, e Taddeo, il fratello aspirante giornalista e fervente comunista, reagiscono freddamente all’idea che la ragazza possa legarsi a un borghese democristiano, rampollo della buona società e per giunta squattrinato. I due innamorati sono così costretti a rinviare il loro sogno. Mentre Francesca inizia a lavorare come centralinista alla Timo, Carlo conosce Lele, commesso in un negozio di antiquario, col quale decide di entrare in affari e girare la provincia in cerca di oggetti d’arte da comprare e rivendere. Le prime piccole soddisfazioni economiche legate ai due nuovi impieghi, riempiono i giovani di fiducia e ottimismo, tanto da indurli ad affrontare nuovamente i genitori di Francesca. E questa volta non incontrano ostacoli. Il matrimonio viene celebrato nella chiesa di San Giuseppe a Bologna e il pranzo è allestito semplicemente in un garage. Carlo e Francesca sono finalmente marito e moglie. Ma la loro felicità viene messa a dura prova dalle intemperanze di Taddeo: ubriaco aggredisce il cognato per le sue posizioni politiche. Dall’altra parte del tavolo, anche Laura, sorella di Carlo e fidanzata di Tini, un
bancario con l’ossessione del ping pong, sembra non essere d’accordo su quell’unione: secondo lei, Carlo meritava di più.

Interpreti e personaggi: Micaela Ramazzotti (Francesca Osti), Flavio Parenti (Carlo Dagnini), Andrea Roncato (Sisto Osti), Valeria Fabrizi (Rosalia Osti), Katia Ricciarelli (Zia Amabile), Francesco Brandi (Taddeo Osti), Alessandro Sperduti (Angelo Dagnini ragazzo), Matteo Leoni (Alberto Dagnini ragazzo), Viola Sartoretto (Anna Paola ragazza), Antonella Ferrari (Anna Paola adulta), Federica De Cola (Giulietta), Chiara Ricci (Valeria Zabban), Roberta Mengozzi (Pierina Cappelli), Isabella Aldovini (Lilliana Dagnini), Marta Iagatti (Laura Dagnini), Osvaldo Ruggieri (Prof. Coccheri), Emanuele Salce (Viero Bianchi), Jacopo Maria Bicocchi (Lele Gardi), Adelmo Togliani (Edgardo Rizzi), Maximilian Dirr (Joseph Cialfi), Andrea Santonastaso (Augusto Saccenti detto “Tini”), Giorgio Borghetti (Alberto Dagnini adulto), Chiara Basile Fasolo (Elvira ragazza), Daniele La Leggia (Luigi Di Paolo), Vito (Capo pellegrini), Lucia Loffredo (Cecilia Simi),  Silvia Degrandi (Bea Ardigò), Margherita Laterza (Roberta ragazza), Andrea Montovoli (Mario La Bella), Roberto Ciufoli (Umberto Borsato), Silvia Kaminski (Elvira adulta), e con Gisella Sofio (Zia Celeste), Edoardo Pesce (Sergio Vigetti), Giorgia Sinicorni (Roberta adulta), Massimo Cagnina (Pietro), Sandro Dori (Ariano Lucci), Vincenzo Failla (Antenore Rizzi), Enrico Salimbeni (Enzo Masetti), Remo Remotti (Don Aldo Ricci), e con Mariella Valentini (Medea Dagnini), e con Ettore Bassi (Angelo Dagnini adulto), e con Corrado Tedeschi (Romolo Grande), con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica (Pippo Dagnini).

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[Foto | Andrea Catoni]

“Un matrimonio” Regia di Pupi Avati. Soggetto Pupi Avati. Sceneggiatura Tommaso Avati, Claudio Piersanti, Pupi Avati. Casting Adriana Sabbatini. Aiuto regista Roberto Farina. Regia seconda unità Mariantonia Avati. Costumi Francesco Crivellini, Catia Dottori. Scenografia Giuliano Pannuti. Arredamento Pasquale Tricoci. Suono in presa diretta Piero Parisi, Pompeo Iaquone. Fotografia Pasquale Rachini (A.I.C.). Effetti visivi Justeleven. Montaggio Amedeo Salfa. Musiche composte e dirette da Riz Ortolani. Edizioni musicali Rai Trade. Organizzatore generale Antonio Gallo. Direttore di produzione Gianfranco Musiu. Coordinamento finanziario Diego Raiteri. Produttore RAI Alessandra Ottaviani. Una produzione Rai Fiction. Prodotto da Antonio Avati per Duea Film.

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